Relazione annuale 2010

Relazione sociale

sulle attività svolte dall’associazione di volontariato penitenziario Il granello di senape nel corso dell’anno 2010

 

L’associazione “Il Granello di Senape” propone ormai da anni, con continuità, una serie di iniziative all’interno e all’esterno degli Istituti Penitenziari Veneziani. Tali attività sono rivolte alla popolazione detenuta ma si pongono anche l’obiettivo di favorire la conoscenza nel territorio della realtà penitenziaria e di consolidare il rapporto tra la città ed il carcere favorendo il reinserimento sociale delle persone ristrette. L’associazione opera in collaborazione con Enti Locali, Cooperative Sociali e Associazioni di Volontariato che costituiscono la rete di solidarietà del nostro territorio.

 

ATTIVITA’ NEGLI ISTITUTI

All’interno delle strutture detentive veneziane l’associazione ha garantito l’apertura per due giorni alla settimana della biblioteca del carcere della Casa Circondariale di S. Maria Maggiore con la presenza di tre volontarie che, insieme all’Educatore e agli operatori dell’area penitenziaria del Comune, stanno progettando una collaborazione con la Biblioteca Civica di Mestre per il riordino, la catalogazione e il prestito.

Sempre presso la Casa Circondariale Maschile durante tutto l’anno abbiamo realizzato il progetto finanziato dal CSV avente come titolo “Comunicare come”. Oltre al coordinamento ed alla supervisione da parte di volontarie dell’associazione, il progetto si è avvalso della collaborazione di docenti universitari ed altri esperti. Tale attività, rivolta ad esplorare ed approfondire le varie forme della comunicazione, si è rivelata particolarmente importante in un carcere in cui ormai la presenza straniera è rilevante; il corso peraltro è stato molto apprezzato dai ristretti e ha trovato il favorevole consenso della Direzione e dell’Area Educativa con le quali si è instaurato un rapporto continuativo.

Sempre nell’ambito del progetto l’associazione ha collaborato con Coop Adriatica nella preparazione, organizzazione e realizzazione dell’evento “Ad Alta Voce” che ha avuto luogo venerdì 8 ottobre di fronte a un pubblico di detenuti, agenti e volontari.

In occasione del Natale abbiamo preparato e regalato pupazzi e giocattoli ai figli dei detenuti che andavano a trovare i loro padri.

 

Alcune volontarie che operano all’interno della Casa di Reclusione Femminile si sono occupate della cosiddetta “spesina” settimanale (cioè procurare oggetti/prodotti – autorizzati dalla Direzione – e richiesti dalle detenute che diversamente non potrebbero ottenerli) e hanno collaborano alla gestione della lavanderia industriale della Cooperativa Il Cerchio.

Oltre alle iniziative continuative, l’associazione ha organizzato alcune manifestazioni di carattere culturale e ricreativo; tra queste é divenuta ormai tradizionale la giornata dell’8 marzo.

In collaborazione con il Centro Donna del Comune di Venezia con le cooperative “Il Cerchio”, “Rio Terà dei Pensieri” e Coop. Adriatica, è stato offerto a tutte le detenute un buffet preparato dalle volontarie e i volontari, uno spettacolo teatrale dell’attrice Paola Brolati e uno spettacolo di karaoke e danza. Inoltre a tutte sono stati offerte le mimose e dei doni. Al di là dell’iniziativa festosa rivolta alle detenute, l’8 marzo si caratterizza ormai come occasione di incontro tra città e Istituto perché ogni anno numerosa è la partecipazione esterna -soprattutto femminile- e la giornata diviene occasione di colloquio, conoscenza e condivisione.

In occasione del ferragosto l’Associazione ha finanziato il pranzo delle detenute.

In ambedue gli Istituti, in occasione delle festività di fine anno, è stato donato, in collaborazione con la Coop. Adriatica, un pacco contenente prodotti alimentari.

 

ATTIVITA’ NEL TERRITORIO

 

Il 7 giugno nella Sala Tommaseo dell’Ateneo Veneto si è organizzata una tavola rotonda dal titolo “Carcere e dignità negata – la situazione negli istituti penitenziari italiani” alla quale hanno partecipato l’on. Rita Bernardini, la psicologa Laura Baccaro, coautrice del libro “in carcere del suicidio e delle fughe”, Livio Ferrari, garante dei diritti delle persone private della libertà del comune di Rovigo e Augusta Roscioli, responsabile ufficio detenuti e trattamento del Ministero della Giustizia.

 

Nel corso del 2010 è proseguita inoltre, grazie al finanziamento della Regione Veneto, l’attività dello SPORTELLO CARCERE ESTERNO gestito secondo le linee progettuali che di seguito schematicamente vengono riassunte:

Gestione delle informazioni – aggiornamento della mappa delle informazioni, raccolta ed organizzazione del materiale informativo, elaborazione delle informazioni mediante la redazione di schede di sintesi finalizzate ad una chiara ed efficace consultazione e redazione di schede-report descrittive dei servizi con i quali lo sportello di volta in volta si relaziona.

Tale azione si esplica in:

individuazione delle aree informative finalizzate alla realizzazione dell’albero delle informazioni individuazione delle fonti per un costante aggiornamento delle informazioni

redazione di schede suddivise per argomento e volte ad agevolare la conoscenza delle diverse aree tematiche individuate

Orientamento ed ascolto – definizione insieme all’utente di una prima ipotesi di percorso, filtro e orientamento verso i servizi preposti.

Tale azione si esplica in:

sostenere l’individuo nella messa a fuoco di un proprio percorso di inserimento sociale che tenga conto delle attitudini e delle vocazioni personali

aiutare a riformulare il proprio profilo professionale in relazione alle competenze di base e alle esperienze acquisite durante il periodo di reclusione, anche attraverso l’assistenza alla stesura del curriculum

favorire un ingresso nella vita sociale anche attraverso l’indicazione di attività o iniziative promosse da diversi servizi e soggetti presenti in città

sostenere il bisogno di relazione attraverso un dialogo interpersonale basato sull’ascolto attivo supportare le famiglie dei ristretti nel rapporto con l’Istituzione Carceraria fornendo loro informazioni per ridurre il disagio di tale situazione.

Vale la pena sottolineare una iniziativa assai particolare e innovativa concordata con l’UEPE che ha incontrato il gradimento delle persone in affidamento e i loro familiari che vi hanno partecipato. Si tratta di una proposta educativa volta a conoscere il patrimonio culturale della città di Venezia attraverso la predisposizione di visite guidate a tema. E’ stata sperimentata una prima uscita al Museo del settecento “Ca’ Rezzonico” e c’è la volontà di programmare altre uscite proprio con lo scopo di allargare la proposta educativa e nel contempo ridurre “l’oziosità forzata” della misura dei domiciliari.

 

Sempre durante l’anno l’associazione ha partecipato ai seguenti progetti:

 

PROGETTO “Il carcere dentro la città”, capofila il “Granello di senape di Padova” PROGETTO commissione “Casa Giudecca” per ex detenute o detenute in misura alternativa.

PROGETTO PAPILLON durante la 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che si è svolta al Lido di Venezia.

 

L’associazione è stata presente anche ad alcuni mercatini: a maggio e dicembre in p.zza Ferretto a Mestre, organizzati dalla Municipalità, al Lido in occasione della festa dell’Ascensione,

 

organizzato dal Circolo ARCI P. Neruda, a S. Pietro a Castello e alla festa del Volontariato organizzato dal CSV della provincia di Venezia.